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ALLEGATO 0.

Statistica dei sifilitici nei Brefotrofi italiani, prima e dopo la Riforma Crispi.

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ALLEGATO Q

ORDINE DEL GIORNO

votato dei sanitari della provincia di Salerno, il 27 Novembre 1898.

L'Assemblea dell'Ordine dei Sanitarii della provincia di Salerno :

Udita la relazione del socio-consigliere cuv. uff. Giovani Battista dott. Vignola; Considerando che la sifilide da alcuni anni a questa parte se diffonde in maniera spaventivole, arrecando alle famiglie enormi danno morali e materiali;

Considerando che perciò lentamente la razza umana siavvia al decadimento; Considerando che in Italia, come risulta da statistiche di medici privati e di ospedali civili e militari, non chè di cliniche universitarie accreditatissime, il numero degli atti affetti da lesioni iniziali sifilitiche si è quasi triplicato in ogni anno, apportando la cifra all'abolizione del vecchio Regolamento sullo prostituzione del 1888, considerando chenessuna vigilanza speciale efficace si esercita sulle donne affette da sifilide

FA VOTO

a S. E. il Ministro degli Interni, perchè siano studiate ed adottate mesure profilattiche più energiche e rigorose contro la sifilide; perchè sia facilitata altresi là cura, e perchè finalmente, sia modificato l'attuale Regolamento sulla prostituzione, rendendo obbligatoria la visita bisettimanale alle esercenti il meretricio, massime a quelle isolate, che col Regolamento in vigore, sfuggono e qualsias i vigilanza e controllo.

Salerno, 27 novembre 1898.

Il Presidente,

L. LIGUORI.

Il Segretario,

S. MARANO.

ALLEGATO R

Proposte del D Ambrogio BErtarelli.

CARO TOMASOLI,

Giacchè tu vuoi assolutamente avere il mio pensiero, sulla questione che si trattera al prossimo « Congresso di Bruxelles », eccomi a soddisfarti. Ma siccome parmi più conveniente che il rapporto ufficiale italiano sia unico, il tuo cioè, anzichè comunicarti il mio giudizio sull'argomento sotto forma di vera relazione, senza curarmi più che tanto della forma e dell'ordine, mi limito ad esporti le mie idee alla buona, credendo con ciò di facilitare il tuo lavoro, rendendoti più agevole l'accettare, il respingere, o il confutare quanto ti avrô enunciato.

E incomincio dal punto più importante, più controverso, quello della opportunità o meno, della sorveglianza della prostituzione, come quello che rappresenta, già fra noi due, un motivo di divergenza d'opinioni.

I liberisti hanno in questo argomento una grande fortuna, quella di presentarsi sotto l'aspetto simpatico di filantropi, di paladini della libertà, in confronto dei sostenitori della sorveglianza della prostituzione, che vengono gabellati per oppressori della donna, e passano quasi per difensori del vizio.

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Uno dei motivi più forti anzi, pei quali io stimo utile la sorveglianza della prostituzione, la coercizione della cura delle prostitute, è precisamente il desiderio di vedere queste donne, tanto disgraziate e degradate, messe nell'obbligo di curarsi quando cadono malate, e difese dalla rapacità di chi commercia coi loro corpi

Ed infatti cosa avviene di queste disgraziate, se malate, quando esse sieno affatto libere da ogni sorveglianza della Autorità?

O per la volontà propria, per quel falso concetto che molti hanno della propria libertà, e per la mania di disporne sempre a proprio talento, o per ubbidienza a chi è diventato loro padrone, coi noti ed usuali artifici, esse continuano ben di spesso nella loro vita, infettando chi le avvicina, obbligate come sono a continuare ad esercitare il loro sciagurato mestiere, unico loro mezzo di guadagno o

sussistenza.

E ciô succede con grave danno anche della loro salute.

Ebbene tutto questo non accade quando, vigendo il sistema della Sorveglianza, vi è chi si assume di visitarse e di curarle, sottraendole agli strapazzi, alla fatiche della loro vita abituale, indipendentemente dai loro capricci o da deplorevoli interessi di terzi.

Ora si può dire davvero barbaro, inumano, il legislatore che toglie, — sià pure con un altro scopo, quello di impedire fin dove è possibile la diffusione di

malattie tanto dannose alla salute pubblica,

alla necessità di far commercio del proprio orpo la prostituta malata e le dà il mezzo di curarsi in uno'ospedale, obbligandola a rimanervi fino all'ottenuta guarigione? Davvero, sotto questo riguardo. credo miglior filantropo chi sostiene l'utilità della sorveglianza, che non colui il quale la vuole abolita.

A conforto di quanto dissi, faccio osservare come sia notorio che la prostituta diventa noncurante della propria salute: fino a che si sente nella possibilità di non interrompere la sua vita abituale, essa, anzichè rinchiudersi volontariamente in un ospedale per farvisi curare, preferisce continuare ad offrire il proprio corpo, le proprie carezze, a chi la paga, persuasa come è della poca importanza delle malattie venereo-sifilitiche.

È indubitato che la quasi generalità delle prostitute, se non vi è forzata, non ricorre al medico, alla domanda di ricovero, se non quando vi è assolutamente obbligata dalla impossibilità di continuare nell'esercizio del meretricio.

Oltre a ciò devesi pur notare con quanta frequenza accade, che la donna puô essere malata per lungo tempo, tanto di mallattie veneree quanto, e specialmente, di forme sifilitiche, senza neppure accorgersene Ora perchè, lo Stato che ha il dovere di invigilare sul mantenimento della pubblica salute, e che esercita questo dovere con giusto rigore verso ogni altro contagio, dovrà disinteressarsi dei danni gravissimi, delle numerose vittime innocenti che fa il contagio venereo-sifilitico?

So che gli avversarî dei regolamenti li impugnano come inutili perchè insufficienti, perchè non toccano la prostituzione clandestina, perchè espongono a volte a equivochi spiacevoli, perchè offendono la libertà della donna.

Molti poi degli avversarî lo sono perchè temono che lo Stato protegga, col mantenimento della sorveglianza, il vizio, preparando facili ritrovi ai dissoluti, agli

oziosi.

Tutte queste obbiezioni non valgono a persuadermi essere bene, che lo Stato abbia a lasciar libero corso al diffondersi del contagio venereo-sifilitico.

Pur troppo anche con regolamenti oculatissimi, vi saranno malati che potranno sfuggire alle prescrizioni di legge, ma non mi par giusto che, dubitando esservi ad esempio, in una città 30 prostitute sifilitiche che lasciate a sè, spandono un contagio tanto grave, non si abbiano a ritirare dalla circolazione, quelle 25 che si possono accertare tali, sol perchè ve ne sono 5 altre che non si possono assoggettare alla stessa misura delle prime 25. Siamo certi noi che l'Autorità possa avere nelle sue mani tutti i malfattori ?

Eppure nessuno grida se essa incarcera ogni malfattore incontri, nell'esercizio delle proprie funzioni.

È anche vero che avvennero varî equivochi spiacevoli, ma qui sarà dovere dell'Autorità, uno studio attento e vigile, perchè sia allontanato ogni pericolo di offesa alla donna onesta.

Quanto alla libertà della donna, permettimi dirti che questa è la bella frase, sotto la quale hanno la fortuna di farsi belli e simpatici i liberisti, in questa bella cornice voi vi attirate tutte le simpatie, specialmento in questo momento in cui vi è la smania della libertà, e si è pronti a subire anche la licenza, piuttosto di permettere che anche un'ombra tocchi appena la libertà.

Ora quî non si tratta di libertà ma di licenza, e della licenza più brutale e dan

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