I direttori o i curanti di tali spedeli che abbiano obbligo generico e senza restrizione della cur degli ammalati, dovranno curare i celtici al pari degli altri. ART. 47. I medici condotti e di beneficenza, avranno l'obbligo di curare gratuitamente anche a domicilio, in caso di bisogno, le malattie celtiche in coloro che abbiano diritto in genere alla gratuità di cura. ART. 48. I medici titolari dei dispensari rilascerano gratuitamente fogli di spedalità in caso di manifestazioni contagiose di malattie celtiche. Questi fogli, previo accertamente da parte delle Direzioni ospitaliere della esotezza della diagnosi, verranno per l'accettazione negli spedali dei quali furono rilasciati. Restano ferme le disposizioni vigenti circa il rilascio dei certificati di spedalità da parte dei medici condotti. Gli stessi medici dei dispensari avranno pure l'obbligo di rilasciare attestati di sanità in carta libera alle donne che ne fasciano richiesta, se siano alle loro ispezioni risultate esenti da forme contagiose di malattie celtiche. ART. 49. Quando un medico condotto o altro esercente abilitato a rilasciare un certificato di spedalità, ricusasse di farlo a persone povere affette da manifestazioni contagiose celtiche, ovvero l'Autorità municipale rifiutasse di vidimare tali certificati, il Prefetto e il Sottoprefetto, sull'istanza del malato, potranno ordinare che esse sia curato in uno spedale a carico di chi di ragione. ART. 50. Fino a nuovi provvedimenti, non potranno essere obbligati ad accogliere in cura permanente i sifilitici quelle Opere pie che per i loro statuti escludono la cura della sifilide. Tuttavia i medici curanti che per gli statuti dell'Opera pia abbiano obbligo generico della conzultazione agli esterni, non potranno rifiustarsi di visitare e curare gli ammalati di affezioni sifilitiche o di altre celtiche. Nei casi di urgenza e quando senza pericolo non si possa inviare un affetto da malattie celtiche in uno spedale destinato a riceverlo, il Prefetto, il Sottoprefetto o il Sindaco, in ordine lgli articoli 3, 7 e 132 della legge provinciale e comunale, 79 della legge sulle Istituzioni pubbliche di beneficenza e 7 dell'Allegato E alla legge del 20 marzo 1865, potranno ordinarne l'ammissione anche negli spedali che statutariamente non siano destinati a riceverli. Tale disposizione sarà specialmente applicata nei casi di bambini affetti di sifilide. ART. 51. Dove ai termini delle vigenti leggi o per particolari statuti o convenzioni i Comuni o altri Corpi morali non siano tenuti alle spese di spedalità per le persone povere affette da manifestazioni contagiose celtiche, queste spese saranno a carico dello Stato e graveranno sul bilancio del Ministero dell'Interno. ART 52. Le spese per il materiale e per il personale dei dispensari saranno, fino a nuovi provvedimenti, a carico dello Stato, salvi gli accordi che avessero luogo con gli enti locali. L'Autorità politica nell'istituire i dispensari avrà riguardo di collegarli con Istitu zioni consimili che già funzionino e conul terà all'uopo le Amministrazioni e le Autorità locali. ART. 53. Di regola, le visite sanitarie ordinate dalla Autorità sanitaria, di cuì al presente regolamento, saranno eseguite dai medici addetti ai dispensari celtici. Ove però in mancanza di questi si debba ricorrere all'opera di altri medici, sarà a costoro concesso, in fine d'anno, un compenso a carico del Ministero dell'Interno, secondo quelle speciali convenzioni che saranno stabilite in conformità alle istruzioni che saranno date dal Ministero. ART. 54. Alle donne guarite, uscenti dai luoghi di cura che dichiarino voler abbandonare il meretricio, ed alle donne che, anche sane, facciano uguale dichiarazione potranno essere concessi dall'Autorità di pubblica sicurezza, qualora ne facciano richiesta i mezzi gratuiti per rimpatriare a sensi delle istruzioni ministeriali del 24 dicembre 1876. Portanno tali mezzi concedersi dai Profetti anche a quelle donne che abbandonate il meretricio, vogliono recarsi in luogo differente da quello di origine o di domicilio della famiglia, sempre quando provino che nel luogo ove intendono recarsi hanno assicurata onesta occupazione. ART. 55. Per la esecuzione del servizio dispoto dal presente regolamento, le Autorità di pubblica sicurezza dovranno tenere quei registri che saranno indicati con istruzione ministeriale. Questi registri saranno tenuti segreti e non saranno mai esibiti se non ai rispettivi superiori. DISPOSIZIONI TRANSITORIE. ART. I locali che nel giorno della pubblicazione del presente regolamento sono stati già dichiarati regolarmente locali di meretricio continueranno ad essere considerati tali agli effetti del presente regolamento, senza bisogno di nuova dichia razione. Saranno però, dalle Autorità di pubblica sicurezza, date le occorrenti disposizioni per coordinare le prescrizioni imposte per quei locali con quelle stabilite dal presente regolamento. Roma, 27 ottobre 1891. Il Ministro G. NICOTERA. ALLEGATO G Quadro generale delle malattie celtiche nell'Esercito italiano dal 1867 a tutto il 1897. (i) Rappresentano le medie dei Soli ammessi negli ospedali militari durante il novennio 1867-1875. |