Opere di Niccolò Machiavelli: Prose. Poesie di Niccolò Machiavelli. Testamentum. Aliud testamentum. La mente di un uomo di stato

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Popular passages

Page 12 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 132 - La virtù fa le region tranquille:/ e da tranquillità poi ne risolta/ l'ozio: e l'ozio arde i paesi e le ville./ Poi quando una provincia è stata involta/ ne...
Page 5 - Aggiugnesi a questo che, qualunque volta viene o nuove dottrine in una città o nuove arti, è necessario che vi venghino nuovi vocaboli, e nati in quella lingua donde quelle dottrine o quelle arti son venute; ma riducendosi nel parlare, con i modi, con i casi, con le differenze e con gli accenti, fanno una medesima consonanza con i vocaboli di quella lingua che trovano, e cosi diventano suoi; perché altrimenti le lingue parrebbono rappezzate e non tornerebbono bene.
Page 6 - E di qui dipende che le lingue da principio arricchiscono, e diventono più belle essendo più copiose; ma è ben vero che col tempo, per la moltitudine di questi nuovi vocaboli, imbastardiscono e diventano un'altra cosa...
Page 27 - Belfagor la condizione ei danari ne venne nel mondo , et ordinato di sue masnade cavalli e compagni entrò onorevolissimamente in Firenze ; la qual città innanzi a tutte l'altre elesse per suo domicilio , come quella , che gli pareva più atta a sopportare chi con arte usuraria esercitasse i suoi...
Page 34 - Matteo venne a trovarlo, e gli promise la salute della sua figliuola, quando gli voglia donare cinquecento fiorini per comperare un podere a Peretola. Accettò messer Ambrogio il partito, dove Gio. Matteo, fatte prima dire certe messe, e fatte sue ceremonie per abbellire la cosa, s'accostò agli orecchi della fanciulla, e disse: Roderigo, io sono venuto a trovarti, perché tu m
Page 171 - Ma poi che non potette con ragione In parte mitigar tanto furore, Davanti alle sue porte ginocchione Venne piangendo a confessar l'amore; E con umile e pietoso sermone Cercava alleggerire il suo dolore, Ed or co' servi, or con la sua nutrice I suoi affanni e le sue doglie dice. Talvolta qualche lettera scrivea, E le sue pene descritte mandolle : Spesso alla porta la notte ponea Fiori e grillande del suo pianto molle; E spesso per mostrar quanto egli ardea, Dormire a pie della sua ca#a volle; Dove...
Page 227 - ... detti e nelle parole arguzia e prontezza, sapere tessere una fraude, ornarsi di gemme e d'oro, dormire e mangiare con maggiore splendore che gli altri, tenere assai lascivie intorno, governarsi co...
Page 36 - Matteo, mandò prima a richiederlo semplicemente per un suo cursore, ma allegando quello certe indisposizioni, fu forzato quel Re a richiederne la Signoria, la quale forzò Gio : Matteo ad ubbidire. Andato pertanto costui tutto sconsolato a Parigi, mostrò prima al Re, come egli era certa cosa, che per lo addietro aveva guarita qualche indemoniata, ma che non era per questo, ch...
Page 19 - E a provare questo, io voglio che tu legga una commedia fatta da uno degli Ariosti di Ferrara, e vedrai una gentil composizione e uno stile ornato e ordinato, vedrai un nodo bene accomodato e meglio sciolto; ma la vedrai priva di quei sali che ricerca una commedia tale, non per altra cagione che per la detta, perché i motti ferraresi non gli piacevano ei fiorentini non sapeva, talmente che gli lasciò stare.

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