Opere di Niccolò Machiavelli: Prose. Poesie di Niccolò Machiavelli. Testamentum. Aliud testamentum. La mente di un uomo di stato |
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acciocchè adunque affanni Alamanno Salviati alcuna altra amici amore aprica apti assai avea aver Belfagor Arcidiavolo Blois buon cittadino buon Principe CAPITOLO casa ch'io chè che'l ciascuno Ciel Città colla Comune d'Italia contento conviene costumi credo crudel d'ogni Dante debba dice dictam dicti dipoi Dominam Mariettam donna esempio faccia figliuola Fiorentini Firenze fortuna fuggire fusse Gallo genti giustizia governo gran guerra Inferno infra insieme Item l'altro l'uno lasciò leggi lieto lingua Livorno loco luogo Machiavelli maggior male maraviglia Matteo Ministro mondo morte mostrare nasce NICCOLÒ MACHIAVELLI occhi onori ordini parlare patria Peretola petto piè pieno pietà pigliar Plutone poco Pomona porta al Prato possa potendo Principe buono pubblico Puglia quì quod ragione Regno reliquit Roderigo rovina siderare sieno sudditi superbia Testatoris trova umano unam uomini uomo vede veder vedrai veggendo vergogna vidi virtù viver vivere vizj vocaboli voglia volendo volte voluit vuol
Popular passages
Page 12 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 132 - La virtù fa le region tranquille:/ e da tranquillità poi ne risolta/ l'ozio: e l'ozio arde i paesi e le ville./ Poi quando una provincia è stata involta/ ne...
Page 5 - Aggiugnesi a questo che, qualunque volta viene o nuove dottrine in una città o nuove arti, è necessario che vi venghino nuovi vocaboli, e nati in quella lingua donde quelle dottrine o quelle arti son venute; ma riducendosi nel parlare, con i modi, con i casi, con le differenze e con gli accenti, fanno una medesima consonanza con i vocaboli di quella lingua che trovano, e cosi diventano suoi; perché altrimenti le lingue parrebbono rappezzate e non tornerebbono bene.
Page 6 - E di qui dipende che le lingue da principio arricchiscono, e diventono più belle essendo più copiose; ma è ben vero che col tempo, per la moltitudine di questi nuovi vocaboli, imbastardiscono e diventano un'altra cosa...
Page 27 - Belfagor la condizione ei danari ne venne nel mondo , et ordinato di sue masnade cavalli e compagni entrò onorevolissimamente in Firenze ; la qual città innanzi a tutte l'altre elesse per suo domicilio , come quella , che gli pareva più atta a sopportare chi con arte usuraria esercitasse i suoi...
Page 34 - Matteo venne a trovarlo, e gli promise la salute della sua figliuola, quando gli voglia donare cinquecento fiorini per comperare un podere a Peretola. Accettò messer Ambrogio il partito, dove Gio. Matteo, fatte prima dire certe messe, e fatte sue ceremonie per abbellire la cosa, s'accostò agli orecchi della fanciulla, e disse: Roderigo, io sono venuto a trovarti, perché tu m
Page 171 - Ma poi che non potette con ragione In parte mitigar tanto furore, Davanti alle sue porte ginocchione Venne piangendo a confessar l'amore; E con umile e pietoso sermone Cercava alleggerire il suo dolore, Ed or co' servi, or con la sua nutrice I suoi affanni e le sue doglie dice. Talvolta qualche lettera scrivea, E le sue pene descritte mandolle : Spesso alla porta la notte ponea Fiori e grillande del suo pianto molle; E spesso per mostrar quanto egli ardea, Dormire a pie della sua ca#a volle; Dove...
Page 227 - ... detti e nelle parole arguzia e prontezza, sapere tessere una fraude, ornarsi di gemme e d'oro, dormire e mangiare con maggiore splendore che gli altri, tenere assai lascivie intorno, governarsi co...
Page 36 - Matteo, mandò prima a richiederlo semplicemente per un suo cursore, ma allegando quello certe indisposizioni, fu forzato quel Re a richiederne la Signoria, la quale forzò Gio : Matteo ad ubbidire. Andato pertanto costui tutto sconsolato a Parigi, mostrò prima al Re, come egli era certa cosa, che per lo addietro aveva guarita qualche indemoniata, ma che non era per questo, ch...
Page 19 - E a provare questo, io voglio che tu legga una commedia fatta da uno degli Ariosti di Ferrara, e vedrai una gentil composizione e uno stile ornato e ordinato, vedrai un nodo bene accomodato e meglio sciolto; ma la vedrai priva di quei sali che ricerca una commedia tale, non per altra cagione che per la detta, perché i motti ferraresi non gli piacevano ei fiorentini non sapeva, talmente che gli lasciò stare.